22 Novembre 2022

All’indomani dell’approvazione della Legge di tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli Ingegneri e degli Architetti (Lgs. 24 giugno 1923, n. 1935) e l’approvazione del regolamento per le professioni di Ingegnere e di Architetto (R.D. 23 ottobre 1925, n.2537), di fatto le competenze dei Consigli degli Ordini a breve distanza dalla loro costituzione furono assorbite dai Sindacati (Legge 3 aprile 1926 n. 563).
A Treviso, l’attività del Consiglio fu sostituita da quella del Sindacato provinciale Fascista Ingegneri di Treviso, coordinato da un Direttorio, integrato nella Confederazione fascista dei professionisti e degli artisti, Unione Provinciale di Treviso, la cui sede era in via Manin al n. civico 47.
L’attività del sindacato si limitavano alla raccolta delle iscrizioni, alle cancellazioni e trasferimenti degli iscritti, alla meticolosa conservazione dei fascicoli attraverso schede riportanti dati personali del professionista e della sua famiglia, e alla pubblicazione degli albi. Si conservano in archivio albi dal 1924 al 1938.
Dopo il secondo conflitto mondiale, un provvedimento dal Governo Provvisorio (D.L.Lt 23.11.1944 n. 328) riguardò la ricostituzione dei disciolti
Ordini professionali. Gli ingegneri della provincia di Treviso furono convocati nell’Assemblea programmata il 26 giugno 1945 nel salone di Palazzo Rusteghello in Carlo Alberto per ricostituire l’Ordine.
In quella storica giornata fu eletto il nuovo Consiglio, allora composto da 7 membri, e si procedette alla nomina del presidente nella persona dell’ing. Raffaello Bettazzi.

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Modificato: 13 Luglio 2023